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Il cibo spiegato a un ragazzo

  • Elena Ferrero
  • 19 nov 2017
  • Tempo di lettura: 5 min

Mi è stato chiesto in questi giorni di parlare di alimentazione a dei giovani ragazzi delle superiori. Ho circa un quarto d’ora a disposizione per parlare a braccio, e devo tirare un po’ le fila del discorso di una giornata di educazione che ha spaziato su molte e diverse tematiche legate al cibo, dalla salute, all’ambiente, alle mode alimentari, al cibo del futuro. Condivido qui le parole che più o meno devo aver pronunciato per l’occasione.

“Come avete visto, la nostra alimentazione ha un impatto non solo sulla salute, che è la prima cosa che ci viene in mente, ma anche sull'ambiente e, in generale, sulla società. Partiamo dalla salute. Mangiare è un atto che compiamo tutti i giorni e più volte al giorno. Se ci pensate, noi stiamo introducendo nel nostro corpo ogni giorno centinaia di sostanze diverse ed è abbastanza intuitivo che tutto questo possa avere un bel peso sulla nostra salute. Ecco, un’indicazione generale che si può dare a tutta la popolazione (tenendo presente che poi ogni persona è particolare e ha esigenze altrettanto particolari) è di adottare un’alimentazione che si avvicini il più possibile alla dieta Mediterranea. Che, badate, è più vicina a cosa mangiavano i nostri bis e tris nonni, rispetto a ciò che mangiamo oggi. Per dirla in poche parole: abbondate con la verdura e la frutta, variate i cereali che consumate e preferite quelli integrali, nei vostri secondi piatti mettete più pesce e legumi rispetto alla carne, bevete molta acqua. Per ottenere tutte le vitamine e i minerali di cui avete bisogno, non affidatevi a integratori o prodotti miracolosi: nella maggior parte dei casi, sono solo tentativi per attirare la vostra curiosità a spillarvi soldi. La natura ci ha regalato già tutto ciò di cui abbiamo bisogno, basta non sprecarlo. È proprio alla vostra età che si deve incominciare a decidere della propria salute. Forse in questo momento fra le vostre preoccupazioni principali non c’è la salute (e per fortuna), ma c’è piuttosto l’aspetto fisco, la forma del corpo, la preoccupazione di piacere agli altri. Però, le patologie dell’età adulta si prevengono fin d’ora. Quindi provate a vedere il mangiar sano come un modo per star bene, non per essere più belli. L’alimentazione è cambiata nel corso degli anni e continua a cambiare, adattandosi alle necessità del tempo. Se le esigenze dei ragazzi della vostra età di un secolo fa erano avere abbastanza energia per lavorare tutto il giorno nei campi o trovare cibo a sufficienza nei tempi di guerra, oggi non è più così. Oggi abbiamo tutto, fin troppo. Le “calorie” costano pochissimo, l’energia non è difficile da trovare, è a portata di mano. È quella che “spendiamo” durante la giornata che è poca. Se, quindi, i nostri stili di vita sono cambiati enormemente, anche l’alimentazione deve evolversi. Siete voi che dovete fare uno sforzo per attuare questa nuova rivoluzione alimentare. State assistendo a un incredibile paradosso, milioni di persone nel mondo sono malnutrite: una metà muore di fame, l’altra metà è a rischio di patologie per l’eccesso di peso. C’è davvero qualcosa che non va, se ci pensate: metà del mondo non sa dove trovare il cibo, l’altra metà spende soldi per dimagrire. Aggiungiamo un altro tassello al puzzle: incredibile ma vero, col cibo c’entra anche l’ambiente. Dare un peso ambientale all'alimentazione è qualcosa di abbastanza recente, un tempo l’unica preoccupazione legata al cibo era il suo impatto sulla salute. A questo proposito, c’è una bella notizia: gli alimenti che hanno un minore impatto ambientale, sono anche quelli che devono essere alla base della nostra alimentazione per mantenersi in salute. Dunque - per dirla proprio in due parole - più alimenti vegetali che animali. Non è il caso di fare estremismi: non diventatemi tutto d’un tratto "vegan chic", mangiando avocado e semi di lino dal mattino alla sera. Come sempre, vige il buon senso. Ad avere un grande impatto sull'ambiente, infatti, sono proprio questi trend travolgenti, il fatto che improvvisamente tutti si mettano a consumare dosi enormi di un determinato cibo, eleggendolo a re della dieta quotidiana, solo perché “è uscito fuori che fa bene”. Anche se magari inizialmente questo poteva essere positivo in termini di salute e ambiente, se lo si richiede a dismisura, alla lunga finirà per esserci un iper-sfruttamento di risorse ambientali e umane per produrlo. Dunque: non lasciatevi mai influenzare dalle mode, pensate con la vostra testa, formatevi un pensiero critico (non solo per l’alimentazione). E sappiate che l’alimentazione che ha un minore impatto ambientale è quella più varia possibile. È il cibo poco lavorato, quello a cui non hanno dovuto aggiungere mille sostanze per conservarlo, perché per arrivare nel vostro piatto non ha fatto viaggi lunghissimi, ma è venuto da vicino. Fate, quindi, scelte consapevoli. E rispettate le scelte degli altri. Le persone possono avere decine e decine di regimi alimentari differenti, che sia per motivi etici, culturali, religiosi, di salute, o semplicemente di gradimento personale. Solo perché qualcosa è diverso da noi o non appartiene alle nostre idee, non significa che sia sbagliato. Questo vale per l’alimentazione come per il suo diretto conseguente, l’aspetto fisico. Il vostro giudizio, le vostre critiche, il puntare il dito, influenza enormemente come una persona si sente nel proprio corpo e può addirittura distorcere l’immagine che quella persona vede riflessa nello specchio. Sto parlando, come avrete capito, dei disturbi del comportamento alimentare (come l’anoressia, la bulimia, ecc), che trovano terreno fertile proprio nell'adolescenza. Il cibo deve essere visto come un piacere quotidiano, un’occasione di condivisione. Io ho fatto per anni la cameriera e non vi dico quante volte ho visto ragazzi non scambiare nemmeno una parola con parenti e amici a tavola, perché troppo occupati col cellulare o a giocare con un videogioco. Ecco, capite come il pasto deve tornare a essere un momento di incontro, e non solo il semplice soddisfacimento del bisogno fisiologico di nutrirsi. Spesso l’alimentazione dei giovani è abbastanza monotematica. Ecco, quello che vorrei che vi rimanesse da questa giornata è la curiosità. La curiosità nel provare tutti i cibi che abbiamo a disposizione in natura, senza pregiudizi, senza rifiuti a priori. Provate, sperimentate, cucinate, andate al mercato. Non esiste solo il panino, il pacchetto di patatine, ma neppure solo il piatto di lasagne della nonna. Il mondo si scopre anche attraverso il cibo. Siete i consumatori di oggi e di domani e in base alle vostre scelte si modella l’offerta. Quindi, anche senza saperlo, avete un enorme potere su come l’economia mondiale produce il cibo. Gli adulti hanno sulle spalle il peso di anni e anni di abitudini, se si prova a parlar loro di “cambiamento”, questi alzano subito un muro. Voi siete fortunati, avete una mentalità più aperta, più ecologica delle generazioni che vi hanno preceduto ed è per questo che ho grande fiducia nel fatto che queste poche parole possano avere un impatto positivo sul vostro modo di vedere il cibo”.

 
 
 

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